Charles Bovary (Hugh Bonneville, 2000) |
In difesa di Charles Bovary, ufficiale sanitario
stiamo parlando di un personaggio, il coprotagonista di Madame Bovary (1857), celeberrimo romanzo di Gustave Flaubert.
Emma Bovary (Jennifer Jones, 1949) |
Forse neanche un coprotagonista: semmai all'inizio, poi Flaubert si annoia e lo mette da parte. Diventa un personaggio secondario, se non addirittura pretestuoso. Da sfondo.
Tuttavia, Charles Bovary è un personaggio che ancora oggi fa parlare di sé: male, perloppiù.
La critica, ma anche l'ultimo dei lettori più distratti, lo considera esattamente come fa Rodolphe Boulanger, uno degli amanti della defunta Emma, moglie di Charles:
Rodolphe Boulanger (Louis Jourdan, 1949)
Rodolphe, qui avait conduit cette fatalité (*), le trouva bien débonnaire pour un homme dans sa situation, comique même, et un peu vil.
Ma Charles pur avendo dinanzi a sé l'amante di cui ignorava l'esistenza fino a poco tempo prima, seduto di fronte a lui, non riesce a odiarlo. Il suo amore per Emma si è così cristallizzato nella sua fanciullesca purezza e insensatezza che nei tratti dell'uomo pare di rivedere qualcosa della donna:
Accoudé en face de lui, il mâchait son cigare tout en causant, et Charles se perdait en rêveries devant cette figure qu'elle avait aimée. Il lui semblait revoir quelque chose d'elle. C'était un émerveillement. Il aurait voulu être cet homme (**).
Avrebbe voluto essere quell'uomo. Charles teme di perdere l'immagine di Emma, di dimenticarla. Fissare i tratti dell'antagonista nella memoria, gli serve per farla sopravvivere nel ricordo, continuare a cercarla in qualcun altro, al punto di confondersi con l'altro, sognare di essere l'altro, per ritrovarla.
È un amore malato. Perverso, probabilmente. Ma è il suo modo di amare.
by Haustr https://haustr.deviantart.com/art/Charles-Bovary-557687286 |
Flaubert si è accanito a denigrare Charles fin dalle prime pagine, quando sulle soglie della sua adolescenza viene ammesso in una nuova scuola. Lo ridicolizza agli occhi degli altri (e dei lettori) nell'abbigliamento e nel copricapo, un buffo berretto inimmaginabile pure a volerlo fabbricare. Non solo: ci mostra le falle del suo carattere, dovute perloppiù ai comportamenti e al pessimo metodo pedagogico dei suoi genitori.
Charles non diventerà un vero medico, come invece a quel mascalzone di suo padre è riuscito. Lui no, lui non è riuscito. Sarà ufficiale sanitario, un medico di serie B, un officier de santé.
Charles non diventerà un vero medico, come invece a quel mascalzone di suo padre è riuscito. Lui no, lui non è riuscito. Sarà ufficiale sanitario, un medico di serie B, un officier de santé.
Possiamo dire che perlomeno lui ha coscienza di quel che può osare, fare, diventare? E infatti sposa una ricca vedova, non bella, molto più grande di lui. Matrimonio come contratto o meglio come investimento.
Un unico colpo di testa, ha avuto Charles: aver voluto Emma per sé.
E lei, all'inizio, ha pensato, sperato, sognato. Ma non lo ha mai amato. Poi ha capito che suo marito sarebbe per sempre stato un uomo di "piccolo cabotaggio". E alla provinciale parvenue che è diventata, lo status sociale va stretto. S'inventa l'infelicità.
Ma non prendiamocela con lei, poverina. Di tutto ha colpa Gustave Flaubert.
Flaubert da giovane |
Vado alle ultime pagine del romanzo.
Il giorno prima, Charles ha incontrato Rodolphe al mercato d'Argueil, ove si era recato per vendervi l'ultimo bene che aveva, il suo cavallo. Il giorno dopo, Charles si siede un attimo sulla panchina sotto al pergolato di casa. Flaubert gioca con noi lettori:
Des jours passaient par le treillis ; les feuilles de vigne dessinaient leurs ombres sur le sable, le jasmin embaumait, le ciel était bleu, des cantharides bourdonnaient autour des lis en fleur...
Che meravigliosa natura! Il giorno filtra attraverso il traliccio del pergolato, i pampini disegnano la loro ombra sulla sabbia, il gelsomino profuma l'aria d'attorno, sotto a un cielo azzurro, mentre le cantaridi (coleotteri verdi dai quali si ricava una droga e un unguento afrodisiaco) ronzano attorno ai gigli. Insomma, una natura benigna ci avviluppa e ci illanguidisce. Che romanticismo. E invece no.
Et Charles suffoquait comme un adolescent sous les vagues effluves amoureux qui gonflaient son coeur chagrin. A sept heures, la petite Berthe, qui ne l'avait pas vu de toute l'après-midi, vint le chercher pour dîner. Il avait la tête renversée contre le mur, les yeux clos, la bouche ouverte, et tenait dans ses mains une longue mèche de cheveux noirs.
È morto. Così, lo trova la figlietta Berthe, dopo un pomeriggio che non l'ha visto: con la testa addossata al muro, a occhi chiusi come dormisse, nelle mani tiene una lunga ciocca dei capelli neri di Emma. La bocca è aperta. Colpo apoplettico? Infarto? Si può davvero morir d'amore?
Come un adolescente: è la parola chiave.
Charles è rimasto un adolescente. E noi che lo siamo stati tutti un giorno, sappiamo che è in quell'età che il cuore è più puro, che l'amore sia pure ingiustificato e inatteso è tanto più forte e vero quanto più inverosimile.
Charles Bovary (Henry Lloyd-Hughes) |
Riabilitiamo Charles Bovary, di professione ufficiale sanitario.
Ha amato e per amore è morto.
Senza mai nulla recriminare.
(E sia detto en passant: povera Berthe)
Jacqueline Spaccini (notte di Capodanno 2018)
_____________
(*) Rodolphe, che aveva guidato quella fatalità, lo trovò fin troppo conciliante, quell'uomo in quella situazione, comico persino e anche un po' vile. [La fatalità è costituita dal suicidio di Emma Bovary, incapace di sostenere lo scandalo del cumulo dei suoi debiti, fatalità cui Rodolphe non è estraneo].
(**) Coi gomiti sul tavolo davanti al quale era seduto, l'altro masticava il sigaro continuando a discorrere, mentre Charles si perdeva in fantasticherie davanti a quel volto che lei aveva tanto amato. Gli sembrava di rivedere qualcosa di lei. Avrebbe voluto essere quell'uomo.
Crédits
Edizioni consultate:
Gustave Flaubert, Madame Bovary, édition de Thierry Laget (Folio classique)
Gustave Flaubert, Madame Bovary, traduzione di Sandra Teroni (Biblioteca di Repubblica)
La traduzione qui riprodotta è comunque mia.
Crédits
Edizioni consultate:
Gustave Flaubert, Madame Bovary, édition de Thierry Laget (Folio classique)
Gustave Flaubert, Madame Bovary, traduzione di Sandra Teroni (Biblioteca di Repubblica)
La traduzione qui riprodotta è comunque mia.
1 commento:
ottimo
Posta un commento