venerdì 24 agosto 2012

Amore a denti stretti (Cesare, Bianca e Constance)

 PREMIO CESARE PAVESE 2012

da LA STAMPA edizione di Cuneo (27.08.2012)


La sera precedente la premiazione, sabato 25 agosto, il Premio organizza una veglia letteraria pavesiana sempre presso la Casa Natale di Pavese. Alle ore 21,30 Vittorio Sgarbi parla di Pavese e la donna in un intervento dedicato alla figura femminile nelle opere dello scrittore e al rapporto con le donne che emerge dai romanzi. Alle ore 22 è in programma l’incontro Cesare Pavese: riflessioni sulla figura femminile attraverso lettere e poesie, con Alessandro Iovinelli, Giovanna Romanelli, presidente Giuria Premio Pavese, e Jacqueline Spaccini, già vincitrice della sezione Premio Pavese 2010 sezione Premio Speciale. Vengono lettere e commentate le lettere Analisi amorosa di F. e Analisi amorosa di P., dove lo scrittore traccia un ritratto di Fernanda Pivano e una dura autoanalisi di se stesso, e alcune poesie dedicate a Bianca Garufi e a Constance Dowling. 

Pavese vincitore del Premio Strega (1950)

Sabato 25 agosto 2012, alla vigilia della consegna dei premi Cesare Pavese, dunque, c'è la lettura  - tra l'altro - di tre poesie di Cesare Pavese dedicate a due donne diverse. Le prime due  liriche (La terra e la morte e Tu sei come la terra) sono presumibilmente per Bianca Garufi. L'ultima poesia (meglio nota come Wind of March) è dedicata a Constance Dowling.

Roy  Lichtenstein


Per ordine di tempo, prima viene Bianca Garufi, per la quale è assai probabile (ma non espressamente indicato) che Pavese abbia scritto le due liriche, la prima, Terra rossa terra nera, che - come le altre - va sotto il titolo del primo verso  è di fine ottobre 1945:

Terra rossa terra nera,
tu vieni dal mare,
dal verde riarso,
dove sono parole
antiche e fatica sanguigna
e gerani tra i sassi -
non sai quanto porti
di mare parole e fatica,
tu ricca come un ricordo,
come la brulla campagna,
tu dura e dolcissima
parola, antica per sangue
raccolto negli occhi;
giovane, come un frutto
che è ricordo e stagione -
il tuo fiato riposa
sotto il cielo d'agosto,
le olive dei tuo sguardo
addolciscono il mare,

e tu vivi rivivi
senza stupire, certa
come la terra, buia
come la terra, frantoio
di stagioni e di sogni
che alla luna si scopre
antichissimo, come
le mani di tua madre,
la conca del braciere.


La seconda, Tu sei come una terra, ugualmente con il titolo del primo verso, Pavese la scrisse due giorni dopo, il 29 ottobre 1945: 

Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C'è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t'ingombrano e vanno nel vento.
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell'estate.


La terza poesia, Hai sangue, un respiro (è sempre il primo verso che dà il titolo) è stata scritta tra il marzo e l'aprile del 1950 ed è dedicata a Constance Dowling.

Hai un sangue, un respiro.
Sei fatta di carne
di capelli di sguardi
anche tu. Terra e piante,
cielo di marzo, luce,
vibrano e ti somigliano ‒
il tuo riso e il tuo passo
come acque che sussultano ‒
la tua ruga fra gli occhi
come nubi raccolte ‒
il tuo tenero corpo
una zolla nel sole.
Hai un sangue, un respiro.
Vivi su questa terra.
Ne conosci i sapori
le stagioni i risvegli,
hai giocato nel sole,
hai parlato con noi.
Acqua chiara, virgulto
primaverile, terra,
germogliante silenzio,
tu hai giocato bambina
sotto un cielo diverso,
ne hai negli occhi il silenzio,
una nube, che sgorga
come polla dal fondo.
Ora ridi e sussulti
sopra questo silenzio.
Dolce frutto che vivi
sotto il cielo chiaro,
che respiri e vivi
questa nostra stagione,
nel tuo chiuso silenzio
è la tua forza. Come
erba viva nell'aria
rabbrividisci e ridi,
ma tu, tu sei terra.
Sei radice feroce.
Sei la terra che aspetta. 

Ma chi sono (o meglio, chi erano) queste due muse pavesiane?

Bianca Garufi (1918-2006), nata a Roma ma di origine siciliana (messinese, per la precisione), approda nella capitale nel 1944, presso la sede romana dell'Einaudi, dove lavora come segretaria e dove Pavese si è trasferito. 
Fanno conoscenza, Bianca è interessata alla psicoanalisi (diverrà la sua professione) di stampo junghiano moderno, quello vicino all'oggi celeberrimo James Hillman(1). 
Lei è bella, lui è un uomo interessato alle donne, alle donne belle, alle donne inaccessibili, sfuggenti, fuggevoli, difficili. 
Cominciano a scrivere un romanzo a quattro mani, Fuoco grande, che rimarrà incompiuto(2). In esso, gli autori si alternano a scrivere i capitoli e danno voce ai due protagonisti, Giovanni e Silvia.
Che cosa cercava Pavese in Bianca Garufi, l'amore? La passione o il sentimento? L'affettuosa amicizia o il pure erotismo? 
Si parlano, si scrivono, si vogliono bene, non si capisce bene che cosa accada tra i due (probabilmente poco o niente). Lui la rimprovera perché da lei viene analizzato, scrutato, rimproverato come uno scolaretto e mentre lo fa si autoaccusa: 
(25/11/1945) Cara Bianca, mi hai detto che sono storto, [...], mi hai detto che nulla tra noi valeva la pena d'esser salvato. [...] Ho cercato di capire se questa frase è per me così terribile perché offende il mio orgoglio... [...]. Ho sempre mirato più in là. La passione è sempre stata soltanto una condizione posta dal mio orgoglio, ma l'intento era un altro. Era un valore [...] che esprimevo orgogliosamente con le immagini della «carne e sangue». [...] È sempre stato amore storto, non assenza di amore [..] spero sempre di sposarti [...] B., tu non mi vuoi niente bene?
(26/02/1946) Cara Bianca, lo sai  che quand'io scrivo lettere, maltratto.  [...] Sono villano e impaziente. [...] Dì pure che sono pedante, e brullo e antipatico, che non ti voglio bene, non me ne importa. Quando mi si vieta di essere padre di figli, io divento padre spirituale e non si scappa. [...] Stamattina ti ho mandato un altro dialoghetto In famiglia(3) che credo ti piacerà. C'è il solito problema della donna fatale, ma ironizzato. [...] Ciao cattiva. 
 ... che cosa pretendi? che ci coccoliamo come due conigli? Io trovo molto bello questo maltrattarci insaziabile; [...] noi siamo una bellissima coppia discorde, e il sesso - che dopotutto esiste - si sfoga come può(4).



foto prelevata dal sito www.150anni.it
 Bianca Garufi
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Constance (Connie) Dowling è  un'attrice americana; dopo una lunga relazione con Elia Kazan, è giunta in Italia dove ha recitato in qualche film non memorabile, mentre la sorella è quella Francesca di Riso Amaro, Doris Dowling, che rimarrà amica di Cesare dopo la partenza di Constance. Colpita anch'ella dal male di vivere, dopo la breve relazione con Pavese - il quale pur di trattenerla le prospettava copioni e improbabili sceneggiature (con protagonisti del calibro di Jean Gabin o Maurice Chevalier) da sottoporre a De Sica, allora maestro del Neorealismo - torna in patria dove morirà a 49 anni. Connie l'irraggiungibile, quella che passa dal suo letto a quello di Andrea Checchi*, un notissimo e bell'attore di quegli anni. Connie, quella che promette di tornare e non tornerà più.
Dearest Connie, Remember me in old N.Y. I loved it with all my heart already, when I did'nt know you were a little girl in it. Can I send you my love ? (19/05/1950)
Con lei si mette a nudo, liberandosi di ogni orgoglio. Ma è inutile, ormai Pavese è tutto preso ad organizzare la sua uscita di scena. Fresco di Strega, il 26 agosto 1950 scrive al direttore della rivista Cultura e realtà, Mario Motta:
Chi «è tornata»? L'americana? Ho altro da pensare. Ciao. Pavese
L'amore, come la vita, brucia in fretta. E quella notte Ceare si uccide in una camera d'albergo, ingerendo molte bustine di sonnifero.

foto prelevata dal sito www.centrostudipavese.it
Constance (Connie) Dowling

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(1) Di lui consiglio la lettura dei seguenti saggi: Il codice dell'anima: carattere, vocazione, destino ; Puer aeternus  e La forza del carattere: la vita che dura (tutti èditi presso Adelphi)

(2) In realtà, poi Einaudi pubblicherà il romanzo, nella sua forma incompiuta, nel 1959. Bianca Garufi terminerà il romanzo che pubblicherà sotto il titolo Il fossile nel 1962 (sempre per Einaudi). Fuoco grande è stato ripubblicato nel 2003.

(3) Dialoghi con Leucò (= Bianca, dal greco λευκός).

(4) Lettere di Pavese alla Garufi che vanno dal novembre 1945 all'aprile 1946 reperibili in Vita attraverso le lettere, a cura di Lorenzo Mondo, Einaudi (pp. 195-198). In questo libro si trovano anche alcune lettere di Pavese a Constance e alla sorella di lei, Doris (pp. 241-250).