martedì 6 dicembre 2022

Il viaggio di una zucca II parte

 

A Romain

 

IL VIAGGIO DI UNA ZUCCA

 



       Dicevo che… insomma, vorrei fare una domanda a quel vostro mago che comanda qui… Ma non so a chi rivolgermi…

       Alt! Fermo là! Stop!, lo interruppe la strega. Cosa hai detto: il mago che comanda qui? Guarda che qui non comanda proprio nessuno; ognuno si fa gli affari propri, ecco tutto. Ci si rispetta, eccome, caro mio… Ci mancherebbe pure che uno venisse a comandarmi. Devi sapere che …

       Devi sapere che – le tolse la parola il drago – che qui da noi tutto fila liscio: ognuno accetta l’altro per quello che è, nessuno si sente migliore. Per esempio: la strega Morbido… cioè Asdrubala, è simpatica e gioca bene a carte, qualche volta bara, ma non fa niente, ché tanto non vince mai… Certo, preferirei che lasciasse quelle sue pozioni di cacchetta puzzolente nella sua stanza, ma come si dice: Chi non ha un difetto?

            Una fiala lanciata dalla strega contrariata, raggiunse la coda del drago, s’incastrò in una scaglia e si ruppe. Un liquido giallino maleodorante cominciò a spandersi per la stanza…

       Lo vedi com’è fatta? Si offende subito e ti ritrovi addosso un bel po’ di pipì! Disgustoso!

       E tu l’hai mai annusato il tuo fiato, eh? Perché credi tu che tutti ti chiamano pestifero? Perché hai un alito mortale, ecco perché!!

     Citrullo era imbarazzato, ma voleva sapere dove trovare il famoso mago. Così prese coraggio:

       Va bene, va bene. Ho capito tutto. Però adesso potete rispondermi? Dove lo trovo il mago che-non-comanda-ma-che-tutto-sa?

       Dipende. Dalle 2 e quarantacinque del mattino alle 14 quarantatré minuti e sette secondi studia le formule nel chiuso nel suo laboratorio HLW, seconda torre a sinistra dopo il ceppo del boia; dalle 14 cinquantatré minuti e diciannove secondi fino alle 2 quarantaquattro minuti e cinquantanove secondi del mattino fa i suoi esperimenti sulla nuvola n° 754 in via dei Pensieri, giusto all’incrocio con la strada del Tempo degli Inganni.

       E che fa tra le 14.43 minuti e otto secondi e le 14.53 minuti e diciotto secondi?

       Ma cosa credi che faccia in meno di dieci minuti al giorno? Va al gabinetto a fare i suoi bisogni, come tutti i mortali, capoccetta arancione! Vediamo… sono le 2h43 minuti e venticinque secondi. Se ti sbrighi, lo trovi ancora sulla nuvola.

            La strega gli indicò la strada e Citrullo cominciò a correre in quella direzione, mentre la zucchina faticava a stargli appresso. “Ehi, aspettami!”

            I bambini non possono immaginare (o forse sì) come possa essere difficile bussare alla porta di… una nuvola. Innanzitutto, occorre riconoscerla e la cosa non è facile dal momento che una nuvola-laboratorio assomiglia in tutto e per tutto ad una nuvola come le altre: tutta bianca se è bel tempo, tutta grigia se minaccia la pioggia. Citrullo decise che forse era meglio chiamare il mago a gran voce. Già ma come chiamarlo? Nessuno gli aveva detto il suo nome.

       Mago! Mago! C’è qualcuno?

Una voce burbera rispose dall’interno della nuvola:

       Eh, che fretta! Che c’è da urlare? Sto per finire il turno nella nuvola… Un attimo che timbro il cartellino, finisco di bere un nuvolè ristretto e vengo. Un po’ di pazienza!


Il mago uscì dal suo laboratorio all’aperto con un baffo di nuvoletta che gli colava agli angoli della bocca:

       Ah, Citrullo, sei tu!

       Come, io? Mi conosci forse?, fece la nostra zucca mentre una montagna di punti interrogativi si disegnavano sopra i suoi capelli-foglia.

       Eccome! Sei un po’ in ritardo per i miei orari, ma sempre a tempo per quelli del mondo. Vieni, vieni, accompagnami nel laboratorio HLW, seconda torre a destra dopo il ceppo del boia, please.

Così dicendo un immenso pipistrello, dal naso porcino e le orecchie smisuratamente grandi, venne a prelevarli, esattamente come farebbe un taxi nel mondo degli umani.

       Ma non era la seconda torre a sinistra…?, fece Citrullo.

       – Se è la cicciona che te l’ha detto, fai attenzione: è strabica e confonde la destra con la sinistra e viceversa. Ma non perdiamo tempo che sono già le 2.44 minuti e cinquantotto secondi!

            Una volta scaricati dal pipi-taxi ed entrati nella torre HLW, il Mago – di cui ignoriamo ancora il nome – si sedette comodamente sullo spigolo di un lunghissimo tavolo medievale e si rivolse a Citrullo:

       Allora, dì tutto. Vuota il sacco!

       Non è facile, mago. E’ tutta una vita che mi pongo la stessa domanda e che non trovo la risposta. Dunque, diciamo che la domanda è questa: chi sono io? 

   Oh bella e cosa vuoi essere?, fece il Mago di rimando. Una zucca, salta agli occhi!

  No, voglio dire, lo so di essere una zucca, ma chi sono i miei genitori, come mi chiamo veramente, qual è il mio posto nel mondo… ecco questo è quel che vorrei sapere. 

  – Ed è così importante per te?, gli fece il Mago.


       Bè… sì, rispose Citrullo. Dacché vivo alla fattoria, c’è un sacco di gente che mi prende in giro per il nome che mi hanno dato, che mi dice che non valgo niente, che non mi vuole per amico. Tutto perché sono arancione. Le melanzane sono viola e i peperoni rossi, gialli e verdi, lo vedo; eppure secondo loro il mio arancione salta agli occhi; il mio arancione è diverso e per loro non è per nulla un bel colore. Ma, dico io, il mondo non è bello proprio perché accoglie tutti i colori? E non sono forse anch’io come gli altri? E allora perché gli altri si sentono in diritto di prendermi in giro?


       Le risposte sono nelle tue domande, Citrullo. Tu non hai bisogno dei miei consigli, ma di guardarti attorno, questo sì. Mi hai raccontato solo le cose che ti fanno soffrire, ma non mi hai detto che hai anche degli amici: Grullo lo spaventapasseri, per esempio. Per non parlare della tua amica, quella che tieni per mano, Smeralda la zucchina, che ti ha seguito fin qui. Come vedi, non sono “tutti”. E dunque Citrullo, hanno così importanza coloro che non ti apprezzano? Ma nessuno è simpatico a tutti, sai. Vedrai che anche quelle sciocche melanzane e quegli stupidi peperoni avranno la  loro porzione di detrattori,  in futuro. Quel che conta è conoscersi dentro. Per migliorare. Ricorda che di fronte a un altro, tu non sei né superiore né inferiore: tu sei tu. Sappi offrire la tua amicizia e non ridere mai di nessuno, ma, se puoi, RIDI SEMPRE CON TUTTI.

–     E se non ci riuscirò?, chiese Citrullo.

       E se non ci riuscirai, Citrullo, non ti preoccupare: nessuno è perfetto. L’importante è provare. Questo, insieme con l’amore, è il segreto della vita. Non dimenticarlo, capito? E ora vai!

Citrullo era ancora emozionato per le parole del Mago. Il grande peso che sentiva nel suo cuore sembrava essere svanito d’un colpo. Abbracciò forte la sua amica zucchina, poi si voltò d’improvviso verso il Mago:



       Ma dove vado? E come ti chiami?

       Eh, Citrullo! Hai già dimenticato? Questa è la notte di Halloween. E’ la tua notte. Vai per il mondo a rallegrare i bambini con quella tua buffa faccia arancione. Spaventali più che puoi, tanto lo sai che loro si divertono, che non hanno paura di te. Ma vai, vai!

       Ma non mi hai detto ancora come ti chiami…, disse il nostro eroe zucchino mentre il pipi-taxi lo portava via con Smeralda, lontano dalla voce del Mago.

       Non l’hai capito ancora?, disse il Mago sottovoce. Sono la Coscienza, la tua coscienza, cara zucchetta. Ma ho deciso di non dirlo più ad alta voce, ché l’ultima volta che l’ho fatto ero sotto altre sembianze e mi son preso una martellata di quelle…  che, guarda, ancora mi fa male il fondoschiena…

                                                                                     Jacqueline Spaccini                                                                                                                   Paris, 1999