Carlo Lucarelli: Almost Blue e Falange armata. Confronto tra i due libri, meccanismi e eventuali deragliamenti
di Julien Pouplard
(studente di italiano al 2° anno – Université de Caen)
Nasce nel 1960 a Parma. Ottiene la maturità classica prima di laurearsi con una tesi sulla polizia della Repubblica di Salò (1) e di diventare giornalista di cronaca nera (il che ispira i soggetti dei suoi romanzi). Vive attualmente tra Mordano, in provincia di Bologna , e la città di San Marino. Viene considerato uno dei migliori giallisti della letteratura contemporanea, e definito come un personaggio complesso, accattivante e misterioso.
Nel 1990, alla fine dei suoi studi universitari, pubblica Carta Bianca, un noir a sfondo poliziesco che avvia la serie del Commissario De Luca, uno dei suoi tre protagonisti, dopo di che non smetterà mai di scrivere e di pubblicare. Dal 1990 ad oggi, ha scritto 14 romanzi (2), 17 saggi e ha realizzato la sceneggiatura di 2 fumetti (Cornelio e Protocollo). Tra i romanzi, Almost blue (2002) è diventato un bestseller. Mentre in generale i suoi libri si ambientano nel passato (regime fascista e dopoguerra), Almost blue affronta dei temi più contemporanei, sempre coll’intento di criticare la società moderna.
La sua fama non smette di crescere : può succedere che, vedendolo per strada, dei poliziotti gli chiedano l’autografo. Vince altresì numerosi premi letterari tra i quali il Premio Alberto Tedeschi per Indagine non autorizzata (1993), il Premio Mistery e il Premio Scerbanenco per Via delle oche (1996) ed il Premio Franco Fedeli (2000)... E’ molto conosciuto anche all’estero : le sue opere sono state tradotte e pubblicate in Olanda, in Grecia, in Spagna, in Norvegia, in Germania... In Francia, vengono pubblicate nella prestigiosa Serie Noire dell’editore Gallimard.
Ma è soprattutto uno scrittore dalle molte facce e dalle svariate attività : Carlo Lucarelli ha collaborato alla sceneggiatura del film Non ho sonno (2001), è stato anche commediografo e gionalista di cronaca nera. Dal 1998, conduce il programma Blu notte – Misteri italiani (che ha ottenuto il Premio Flaiano nel 2006) e altri programmi. Tiene anche una rivista telematica on line : Incubatoio 16. Membro dell’Associazione Scrittori Bolognesi, è anche il creatore del Gruppo 13, che riunisce giallisti dell’Emilia-Romagna per riflettere sul noir (3).
Confessa di scrivere sempre di pomeriggio. Dichiara : “ Ho un risveglio lungo e la mia mattina si perde, è cortissima. Di notte non scrivo mai. La penso come Sandro Veronesi : la notte entra in quello che scrivi. Influenza e falsifica l’umore.”
Per quanto riguarda lo sfondo di alcune opere, Lucarelli ha scelto Bologna, che secondo lui, è la città del noir per eccellenza. La strage della stazione (che ha ucciso 85 persone nel 1980), la Banda dell’Uno bianca (organizzazione in cui i gangster erano i poliziotti)... hanno segnato la lunga storia criminale di questa città. Ma è anche la città dei paradossi : è una bellissima città con edifici abbastanza nuovi, nella quale regna il benessere, che ha tuttavia delle difficoltà. Sono le arcate che simboleggiano queste difficoltà : per Lucarelli, esse consentono di ripararsi dalla pioggia, rna allo stesso tempo le colonne permettono di nascondersi e non si sa cosa succederà superando la prossima colonna.
“Il romanzo è un divertente e particolare giallo che cattura l'attenzione del lettore rendendo la lettura veloce e piacevole. [...] Tutto il racconto è ambientato nella città di Bologna, cosa che lo rende molto interessante in quanto vengono descritti luoghi a me non nuovi”, scrive Beatrice Vignolo, a proposito di Almost Blue.
Almost Blue e Falange Armata : il confronto
Si tratterà in questa parte di dimostrare quali sono i punti in comune e le differenze tra le due opere scritte da Carlo Lucarelli che già dal titolo, rinviano esplicitamente ad aspetti affrontati nei gialli. Almost Blue (4), canzone di Chet Baker viene trascinata lungo tutto il romanzo, è un pezzo cantato o ascoltato o canticchiato da uno dei protagonisti chiamato Simone. Falange Armata è il nome adottato dai falangisti stessi per individuare il loro gruppo terroristico chiamato anche la banda della Uno Bianca. Entrambe le storie si basano su fatti reali, prevalentemente connessi con la Bologna contemporanea di cui possiamo ricordare la strage del 1980. In Almost Blue, si ritrovano addirittura dei veri e propri articoli di giornale (5) ; la Falange Armata è esistita tra il 1987 ed il 1994 e ha provocato la morte di 24 persone e il ferimento di altre 102 persone.
Per quanto riguarda l’aspetto formale, i due romanzi sono divisi in piccole parti, tuttavia in Almost Blue, si possono individuare tre sezioni principali. Avvicinandoci maggiormente a questi gialli, notiamo qualche differenza negli incipit. Si può dire che l’incipit di Almost Blue è doppio : una prima pagina (6), tutta in corsivo, permette di dare un’idea del tono generale del romanzo, qui si possono individuare in questo brano il delitto e le reazioni dei personaggi menzionati e il modo in cui tutto questo è raccontato, e un il vero incipit (7), cioè l’inizio della prima delle tre parti del libro, dopo un’epigrafe (8) riportante le parole di Almost Blue.
In questa prima parte, si seguiranno la scoperta di un ragazzo ucciso(9), l’analisi della scena del delitto, misteri da risolvere (10) con alla fine l’identificazione precisa del criminale, considerato morto anni prima, mentre invece era fuggito dal manicomio. Verrà definito come un iguana perché attraversa il fuoco per scappare dal manicomio dov’era, come un ramarro si infila tra i sassi poi cambia pelle (impadronendosi dell’identità degli altri).
Nella seconda parte, dopo avere capito il modo in cui l’assassino uccide, gli investigatori proveranno a fermarlo con l’aiuto di Simone che pur essendo cieco dalla nascita è in grado di riconoscere l’assassino dalla voce, avendo assistito al delitto. Ad ogni modo, falliranno quando tenteranno di fermarlo.
Nella terza parte, l’Iguana uccide la madre di Simone. Dirà poi di volersi costituire ma è un inganno. Chiede a Poletto, aiutante dell’ispettore Grazia Negro, di condurlo dal cieco, l’unico con cui l’assassino riesce a comunicare attraverso la chat. In questo momento, però, Il nastro della cassetta che ascolta per evitare di sentire le campane dell’Inferno risuonare nella sua testa e che da sempre lo torturano si blocca ; il suono delle campane diventa per lui sempre più forte, si innervosisce sempre più e finisce – anche se non viene detto chiaramente ma si intuisce – con l’uccidere l’assistente di Grazia. Poco dopo, mentre Grazia fa la doccia, l’Iguana entra, tenta di ucciderla ma non ce la fa perché lei resiste, allora si soffocano mutualmente. Lei sviene per prima, l’Iguana vuol diventare come Simone, vuol diventare cieco. Quindi prende il taglierino e se lo passa sugli occhi, scena da cui sfuggirà un grido continuo, segnando il dolore infinito.
Alla fine di ogni sezione, elementi importanti per il susseguirsi degli eventi appaiono : il primo incontro tra Grazia e Simone nella prima, il tentativo dell’arresto del serial killer nella seconda poi la fine con il tumulto. Falange Armata propone chiaramente un prologo che si riferisce al primo assassinio, descrivendo il fatto precisamente con i personaggi coinvolti. La scena presenta anche la crudeltà attraverso l’uccisione di questo celerino che segnerà il punto di partenza della vicenda. Questa storia è frammentata in 21 piccoli capitoli e ognuno di loro introduce un elemento nuovo che può dare all’investigatore e al lettore tutte le possibilità per risolvere il caso. Per riassumere brevemente, un celerino viene ucciso con un coltello. Il suo omicida è arrestato da un altro celerino. Il sovrintendente Coliandro, nei dintorni, tira un calcio all’assassino, che è un naziskin, dunque uno col cranio rasato. Si picchiano e nello scontro, il naziskin rompe un dito al sovrintendente, costringendolo a andare all’ospedale. Nel frattempo ha un’incidente stradale, ma quando arriva all’ospedale non viene soccorso perché i medici sono tutti impegnati a soccorere i feriti provenienti dal centro di accoglienza degli extracomunitari, attaccato dai naziskin. Poco dopo, il sovrintendente va all’assicurazione affinché gli paghino i danni. Il meccanico gli dice che magari qualcuno aveva tentato di ammazzarlo. Prima, quando l’aspettava, dava un’occhiata su un giornale che sfogliava un vecchietto. Su di esso, si scorgeva dell’uccisione della poliziotta che aveva dato uno schiaffone al naziskin durante il suo trasferimento alla Questura (dopo che lui ha dato una coltellata al celerino). Questo stesso naziskin è anche lui accoltellato e quelli che l’avevano arrestato prima sono morti. L’inchiesta può cominciare dal momento in cui Nikita, una bella ragazza sale nella macchina di Coliandro e che risponde alle sue domande. Il «pelato», Rombelli Marco detto Marchino, era considerato da alcuni nazista ma questo, Nikita, lo rifiuta. Scendendo dalla macchina, lei torna a casa, dove scorge una Uno Bianco azzurrina in basso al suo palazzo. Chiama Coliandro che arriva e allo stesso tempo, la Uno parte. Il sovrintendente e la ragazza la seguono. Hanno rischiato di morire poiché quelli nella Uno hanno sparato, facendo esplodere il parabrezza. Vanno poi tutti e due nel garage di Marchino in cui trovano fotografie di gruppi nazisti. Secondo Nikita, solo un poliziotto, grazie ai rapporti, può sapere le cose di Marchino, lei vuole trovare i naziskin ed è a questo momento preciso che Coliandro va a interrogare tre nazi di cui uno di loro gli tirerà un cazzotto. Nikita porta da lui il poliziotto. Lavatosi le ferite, cerca di appagare i propri desideri... la Uno sta ancora là. Di sera, Nikita si ricorda di un biondino che stava su una delle foto trovate nel garage di Marchino e a Coliandro, lei dice che lui lavora in discoteca. Ci vanno entrambi e lo trovano, la giovane ragazza lo attrae ma questo biondino non vuol essere arrestato e si batte con Coliandro e alla fine, il sovrintendente lo uccide. Stanco e ferito, Coliandro è portato da Nikita in un nascondiglio. Laggiù, si accorgono che il naziskin è stato membro della Falange Armata perché era scritto sul verbale d’arresto intascato da Coliandro. Giungiamo alla scena finale. Gli investigatori arrivono in una cappella dove trovano il cosidetto Comandante, un professore che si designa anche come monaco combattente. Era coinvolto nell’organizzazione criminale della Falange Armata e anche cercato sin dall’inizio. Liraggiunge Rambo, un francese del Front National che è allievo del Comandante. È Moretti il poliziotto coinvolto nel caso. Coliandro sta per essere fucilato quando Moretti dà l’ordine a Rambo di portare via i giovani. Nikita prova a far reagire Rambo e ci riesce. Lui spara due colpi a Moretti. Quando Nikita si china per raccogliere la pistola del poliziotto morto a terra, si prende il taglio della mano di Rambo. Intanto Coliandro spara una raffica a caso con il mitra e uccide Rambo. Il professore fugge, spara e ferisce Coliandro al petto. Siccome la polizia sta arrivando, il falangista si suicida.
I protagonisti, cioè il sovrintendente Coliandro e l’ispettore Negro, si assomigliano (ma solo in questo!) in quanto a entrambi non piacciono i superiori. In Almost Blue, l’ispettore Negro insieme al commissario capo Poletto deve convincere il questore ma anche il procuratore Alvau che ci sia a Bologna un serial killer. Il questore non ci crede e prende in giro i due investigatori e manderà dopo due poliziotti, Matera e Sarrina, per far capire loro quali sarebbero i disordini nella città se esistesse per davvero quest’assassino degli studenti. In Falange Armata, il sovrintendente Coliandro odia il questore che gli dice – quando va da lui – che deve occuparsi soltanto dei passaporti. Questo questore sta istruendo nel contempo un processo e non ha tempoi da perdere con un altro caso. I due questori sono pragmatici, vogliono insabbiare il caso e non facilitano le cose agli investigatori.
Anche le loro indagini presentano delle similitudini : entrambi commettono errori. Grazia Negro arresta l’uomo sbagliato al teatro. Quando lei interviene, tira fuori la pistola e tra le urla, non ferma la persona giusta. Quanto al sovrintendente Coliandro, a più riprese, si fa picchiare dai naziskin. Quando lui si reca in un bar per trovare l’assassino, vede tre pelati con i loro bomber (che vengono definiti come il Bomber Nero, il Rosso e Cicatrice). Si siede vicino a loro poi gli fa tre domande. Escono perché secondo i naziskin, il barista è una spia. Subito dopo, il Bomber Nero tira un cazzotto al sovintendente. Alla seconda puntata, Coliandro sta per arrestare un biondino quando quest’ultimo si oppone e gli tira parecchi calci. Annotiamo che in ogni caso, sarà quella che viene chiamata Nikita che lo aiuta. Nel primo caso, lei urla “carabinieri” affinché i naziskin scappino e nel secondo tira al biondo una scarpa.
Coliandro e Grazia tengono la pistola allo stesso modo : “Alzò la pistola, tenendola puntata sulla porta, a due mani, pollice su pollice, come aveva imparato alla Scuola” in Almost Blue ; “Mi chino, con tutte le ossa che fanno crak!, stendo le braccia, e a due mani, pollice su pollice, come insegnano alla Scuola, sparo due colpi.” in Falange Armata.
Ci sarà lungo l’opera Almost Blue un avvicendamento così dei punti di vista (come se ci si cambiasse campo o piano al cinema) che permette di cambiare anche registro linguistico. Ad un italiano corretto scritto si oppone nei dialoghi (che materializzano una lingua parlata) un italiano colloquiale (11) che permette in questo modo di lasciar trasparire una realtà contemporanea e sociologica. Per quello che riguarda Falange Armata, il registro linguistico non è ben più elevato. Il sovrintendente Coliandro parla in modo colloquiale, se non volgare, il che va di pari passo con l’atteggiamento del poliziotto : è tonto, sfortunato con le donne (che giudica soltanto alla loro apparenza) e a volte anche sul lavoro (12). Fortunatamente, Nikita lo aiuta a fare meno errori. La sua funzione è importantissima : salva Coliandro a più riprese, è quella che ragiona (fa capire che è la pula che ha ammazzato Marchino, suo fratello).
Almost Blue e Falange Armata : il meccanismo del giallo
Nonostante una progressione continua, i due gialli di Lucarelli alternano rapidità e lentezza nel susseguirsi degli eventi. Sono essenziali i momenti decisivi o di velocità estrema, e avvengono – per Almost Blue – soprattutto alla fine delle grandi parti : sono l’identificazione chiara del serial killer, l’arresto sbagliato al teatro e infine l’opposizione finale nonché la sorte dell’Iguana. Per Falange Armata, sono piuttosto i momenti in cui ci sono spari, i momenti in cui Coliandro rischia la pelle. Questi momenti sono nuovi impulsi e la suspense (poiché già si identificano rapidamente i colpevoli in generale). Momenti che permettono anche di mantenere il lettore attento e di dare più materia e dinamismo alla storia.
Poi i due romanzi valorizzano i protagonisti che man mano si ritrovano soli a condurre l’indagine o ad affrontare gli assassini. Rispetto a Almost Blue, l’ispettore Matera, il sovrintendente Sarrina e altri brigadieri accompagnano l’ispettore Negro durante l’inchiesta. Ma siccome è una delle poche a sopravvivere fino alla fine, è lei insieme a Simone che conclude l’inchiesta. Riguardo a Falange Armata, ci sono il celerino, la poliziotta, Pastore... che avviano la storia con Coliandro ma siccome tutti moiono poco a poco, i protagonisti che rimangono potrebbero quasi ottenere lo statuto di eroe.
Le due vicende poliziesche s’intrecciano ma in fondo, c’è comunque una storia d’amore che non acquista troppa importanza : in Almost Blue, Grazia e Simone s’innamorano alla fine ; in Falange Armata, Coliandro e Nikita vanno a letto una volta ma di comune accordo alla fine si lasciano. Queste storie d’amore, anche se una delle due è stata brevissima, sono allo stesso tempo delle componenti del meccanismo nonché una testimonianza degli alcuni deragliamenti.
Almost Blue e Falange Armata : gli eventuali deragliamenti
Diciamo dapprima che per Almost Blue la prima tappa (13) da seguire, proposta da Sciascia (per il giallo classico), è quasi risparmiata. Grazia e Vittorio hanno già un’idea del profilo del colpevole e non lasciano abbastanza tempo al lettore per immaginare un legame tra tutti gli elementi : questo dà quasi un’impressione di iniziare “in medias res”.
Poi per Falange Armata, si può chiaramente dire che la seconda, la dodicesima e tredicesima regola del giallo visto secondo S.S. Van Dine (cfr. post su questo blog) non sono rispettate : i colpevoli (14) non sono soltanto dei poliziotti ma sono anche tutti riuniti in un gruppo segreto (invece di avere un unico colpevole).
Ma questo valeva già per la prima regola che in realtà è stata aggirata : anche se c’è un protagonista più importante degli altri, si deve dire che quello che si trova in seconda posizione (15) è di un’importanza capitale. Senza di lui, non si potrebbe mai andare avanti nelle indagini.
Almost Blue ha sfiorato la trasgressione della quinta regola dello stesso elenco ma è Grazia che chiarisce le cose (16).
La sesta regola, che dice di non lasciare spazio alle analisi psicologiche non viene neppure rispettata per lo stesso romanzo. In effetti, la psicologia occupa un posto ampio in Almost Blue.
La differenza principale tra i due gialli sta nell’atmosfera : Almost Blue conserva dentro di sé una forte potenza psicologica che può tormentare il lettore e i suoi pensieri. Falange Armata è più legato a fatti dell’Italia contemporanea e che sono più tracciabili. Ci sono puntate umoristiche che sono possibili grazie al personaggio di Coliandro.
Sono dei gialli che hanno virato al noir, cioè che si caratterizzano per una violenza e una crudeltà accresciute, quale essa si intravede già dall’inizio.
1. La Repubblica di Salò è il nome dato alla Repubblica Sociale Italiana fondata da Benito Mussolini nel 15 settembre 1943 a Salò (Lombardia), in cui si insediarono alcuni ministeri tra cui il Ministero degli Esteri e il Ministero della Cultura popolare. Il controllo della zona e della forza militare fu tuttavia esercitato dai nazisti. La polizia repubblicana comprendeva circa 20000 uomini.
2. Gli altri due protagonisti sono l’Ispettore Coliandro e l’Ispettore Grazia Negro. L’Ispettore Coliandro (che ritroveremo in Falange armata) è anche il personaggio dell’omonimo fumetto e di una serie televisiva, l’ispettore Coliandro. L’Ispettore Grazia Negro (che ritroveremo in Almost Blue) è l’unica donna in un giallo che si lancia all’inseguimento di un serial killer.
3. Almost blue, Carta bianca, L'estate torbida, Falange armata, Febbre gialla, Il giorno del lupo, Un Giorno Dopo l'Altro, Guernica, Indagine non autorizzata, L'Isola dell'Angelo Caduto, Laura di Rimini, Lupo mannaro, L'Ottava Vibrazione, Via delle Oche
4. Blu notte – Misteri italiani è una trasmissione televisiva successivamente chiamata Mistero in blu (per la prima stagione), Blu notte (per la seconda e terza stagione), Blu notte - Misteri italiani (dalla quarta stagione).
5. “Non è una scuola, non è un'associazione; non ha statuto, né cariche; gli scrittori che l'hanno fondato, tutti giallisti di Bologna, pubblicano per molte differenti case editrici e si dedicano a generi diversi, dal noir al poliziesco storico, attraverso il mystery classico, il giallo umoristico, l'hard boiled, il nero metropolitano. Ai dieci che hanno fondato il gruppo, si sono aggiunti via via molti altri autori, quali Eraldo Baldini, Mario Coloretti, Giampiero Rigosi ecc...” fonte : http://www.carlolucarelli.net/gruppo13.htm
7. LUCARELLI, Carlo. Falange Armata. 2002, Einaudi, Torino, pp. 117 – 120.
8. http://www.wuz.it/archivio/cafeletterario.it/027/cafelib.htm “Il primo carabiniere [...] cominciò a urlare”
9. http://www.wuz.it/archivio/cafeletterario.it/027/cafelib.htm “Il suono del disco [...] per tutta la mia città”
11. Il ragazzo, probabilmente sui vent’anni era morto da una settimana alla sua scoperta. Vicino a lui si trovava un computer acceso con la chat in cui parlava. Lo scopre Anna Bulzamini, vedova Lazzaroni, che era venuta a trovarlo perché la rata dell’affitto era scaduta. Sulla fotografia di Grazie, la Bulzamini riconosce il ragazzo delle cuffie che aveva scorto nei paragi quando lo studente è stato ucciso.
12. “ad ogni omicidio era presente la vittima dell’omicidio precedente”. Quando uccide, il killer prende l’identità di colui che aveva appena ammazzato. Così l’inchiesta lascerà pensare che Alessio Crotti fosse già morto quando uccise lo studente che chattava. Allo stesso modo, quando viene massacrato un altro studente, il killer aveva preso il nome di Maurizio Assirelli mentre Alessio Crotti era stato visto nei dintorni.
13. con parole come “polotto” invece di “poliziotto”, con espressioni come “staccare la cornetta” invece di “alzare la cornetta”, con parolacce (soprattutto pronunciate da Vittorio Poletto, il commissario capo) come “cazzo” e con parole dialettali come “amarello” (significa “pensionato” in bolognese).
14. All’inizio del romanzo, si trova intorno ad uno stadio per punizione perché ha dato due schiaffoni ad un carabiniere mentre pensava fosse un tossico.
15. Il porsi del problema
16. Cioè i falangisti
17. Simone per Almost Blue ; Nikita per Falange Armata
18. « … allora ci deve essere una spiegazione razionale a tutto questo casino e deve azzeccarsi con questo Alessio Crotti. »
(Supervisionato da me)