sabato 8 luglio 2023

René Char Liberté (poème)

La liberté

René CHAR

Recueil : "Seuls demeurent" 

Elle est venue par cette ligne blanche pouvant tout aussi bien signifier l’issue de l’aube que le bougeoir du crépuscule.

Elle passa les grèves machinales;
Elle passa les cimes éventrées.

Prenaient fin la renonciation à visage de lâche , la sainteté du mensonge , l’alcool du bourreau.

Son verbe ne fut pas un aveugle bélier mais la toile où s’inscrivit mon souffle.

D’un pas à ne se mal guider que derrière l’absence, elle est venue, cygne sur la blessure par cette ligne blanche.

René Char (1907-1988)

immagine prelevata da wikipedia.fr

Un poeta immenso, non facile, non abbastanza conosciuto in Italia, le sue parole hanno sempre almeno un duplice significato o significante, suoni omofoni, etc. Chi mi dice che grèves non abbia un altro senso, che cygne non strizzi l'occhiolino a signe, que ligne non sia la riga, ma la linea (con un significato più ampio), etc,? C'è posto per tutte le traduzioni. Lui è poco cartesiano. Lui è un poeta.

Traduzione (abborracciata)

È venuta attraverso quella riga bianca che poteva significare tanto la comparsa dell'alba quanto il lume del crepuscolo.

Superò scioperi automatici
superò le cime sventrate

Finivano le rinunce dal volto vigliacco, la santità della menzogna, l'alcool del carnefice.

Il suo verbo non fu un ariete cieco ma la tela in cui iscrissi il mio respiro

Con passo facile a dirigersi, se non coperto dall'assenza, è venuta, cigno sulla ferita attraverso quella riga bianca.

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