giovedì 27 luglio 2023

Umano troppo umano. Mostra iperrealismo scultoreo Roma Palazzo Bonaparte 2023


Vero troppo vero? Parafrasando il titolo del libro di Nietzsche, il vero viene utilizzato nell'arte iperrealistica spesso sotto forma scultorea, ma anche pittorica (cfr. Marco Condrò).

È un'arte apparentemente modernissima, nata ufficialmente negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, in netta contrappozione all'arte astratta. Si diffonde immediatamente anche in Europa. 

Nel 2003 Roma aveva ospitato una carrellata di 100 dipinti iperrealisti al Chiostro del Bramante. Ora torna, sempre a Roma, ma con sculture e nessun dipinto, a Palazzo Bonaparte (Piazza Venezia), quello stesso in cui ha trionfato la mostra dedicata ai Van Gogh di Otterlo, lo scorso inverno.

Non c'è un'unica linea: ci sono artisti che  - come George Segal - lasciano i loro lavori volutamente grezzi, chi ricorre al bronzo, chi invece utilizza il silicone per dare una parvenza quanto più vera della pelle umana (con annessi peli).





G. Segal

(questo però è Rodin)


Ecco qualche immagine della mostra da me visitata quest'oggi. Per i nomi degli autori, lascio cercare a voi.

N.B. Se cliccate sulle foto, si aprono in grande in un'altra finestra.

1. L'ABBRACCIO DI UN UOMO E UNA DONNA, VOLTO DI LEI, VOLTO DI LUI





 
 IL PIEDE, LE PIEGHE DEL CORPO


2. ANDY WARHOL

3. DALLA BANANA NASCE NOVELLA VENERE, LA CELEBRE E CRITICATISSIMA BANANA DI CATTELAN







4. IL CADAVERE DI UN UOMO DECAPITATO mi fa pensare al cadavere del Radeau de la Méduse di Géricault, ma anche e soprattutto al Fauno Barberini prima del restauro








5. LE DUE ETÀ ESTREME: LA VECCHIA SIGNORA E IL NEONATO. Chi non penserebbe alle Tre età di Klimt?




6. UNA BARBONA, UNA POETESSA? LO SGUARDO PERSO NEL VUOTO DELL'INFINITO SÉ




7. BAMBINA BARBUTA DA LONTANO








8. DONNA NUDA IN BRONZO


9. DONNA PIEGATA SU DI SÉ La più bella opera in mostra, almeno per me, è questa di Sam Jinks, realizzata con silicone, pigmento, resina e capelli umani. 

Questo non è un corpo, recita in sottofondo tutta la mostra, come la pipa di Magritte non era una pipa e la sedia di Kossuth non era una sedia. Qui si parla di un universo altro che viene rappresentato, denunciato, sbattuto in faccia con piglio eccessivamente realistico, ma per dire non già l'accuratezza della tecnica, bensì la profondità, la bellezza e la stortura umane. 






10. L'HANNO LASCIATA SOLA


11. NOI DUE ORNITOFOBE... CATTELAN, TACCITUA



12. L'UOMO SOLO E DISPERATO, PENSO AL GALATA MORENTE






13. L'UOMO CHE SEMBRA USCIRE DALLE VISCERE DELLA TERRA E FORSE È SOLO RIGURGITATO DAL PASSATO


L'opera meno riuscita,  meno interessante è per me Jonathan del duo Glaser-Kunz. Il manichino dal volto espressivo risponde al cellulare in tre inglese, italiano e francese. Vi lascio il video youtube:


Buona visita.
Jacqueline Spaccini 
_____________________________________________
Roma, MOSTRA SEMBRA VIVO PALAZZO BONAPARTE, visitata il 27/07/2023 costo biglietto 16 euro (15 se si ha l'abbonamento ATAC). Ore 11:00-20:00


sabato 8 luglio 2023

René Char Liberté (poème)

La liberté

René CHAR

Recueil : "Seuls demeurent" 

Elle est venue par cette ligne blanche pouvant tout aussi bien signifier l’issue de l’aube que le bougeoir du crépuscule.

Elle passa les grèves machinales;
Elle passa les cimes éventrées.

Prenaient fin la renonciation à visage de lâche , la sainteté du mensonge , l’alcool du bourreau.

Son verbe ne fut pas un aveugle bélier mais la toile où s’inscrivit mon souffle.

D’un pas à ne se mal guider que derrière l’absence, elle est venue, cygne sur la blessure par cette ligne blanche.

René Char (1907-1988)

immagine prelevata da wikipedia.fr

Un poeta immenso, non facile, non abbastanza conosciuto in Italia, le sue parole hanno sempre almeno un duplice significato o significante, suoni omofoni, etc. Chi mi dice che grèves non abbia un altro senso, che cygne non strizzi l'occhiolino a signe, que ligne non sia la riga, ma la linea (con un significato più ampio), etc,? C'è posto per tutte le traduzioni. Lui è poco cartesiano. Lui è un poeta.

Traduzione (abborracciata)

È venuta attraverso quella riga bianca che poteva significare tanto la comparsa dell'alba quanto il lume del crepuscolo.

Superò scioperi automatici
superò le cime sventrate

Finivano le rinunce dal volto vigliacco, la santità della menzogna, l'alcool del carnefice.

Il suo verbo non fu un ariete cieco ma la tela in cui iscrissi il mio respiro

Con passo facile a dirigersi, se non coperto dall'assenza, è venuta, cigno sulla ferita attraverso quella riga bianca.