Cara Fernanda,
se lei ignora l’odore del grano, intendo del
grano in pianta, maturo, dondolante, sotto le nuvole e la pioggia estive, è
sventurata e La compiango. Pensi che io non avevo mai sentito il grano in
pianta, perché venivo sempre in campagna alla metà di luglio quand’è mietuto, e
questa volta è stato come quando un marito, separato dalla moglie da anni,
ritorna a trovarla e gli pare un’amante – essa ha cioè delle parole, dei gesti,
dei momenti a lui ignoti, a lui sfuggiti al tempo dell’amorosa passione, e che
ora gli paiono rivelargli tutto il dolce del primo amore.
2 commenti:
Evviva il grano in ogni stagione allora.
Viva quando riempe lo stomaco, viva quando nutre l'anima.
Evviva il grano, sempre e il pane. Evviva la vita, evviva noi, Gio.
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