martedì 15 novembre 2011

Un articolo di Rosanna Morace sulla Compagnia delle Poete

photo 2011©Dino Ignani

Rosanna Morace ha scritto sulla Compagnia delle Poete (cui ho l'onore di appartenere), interpretando les tenants et les aboutissants[1] dello spirito del nostro Gruppo con sensibilità, empatia e grande intelligenza. Grazie.

URTARE, CONTRAFFARE, ENTRARE
ANCORA IN UN INIZIO

La "Compagnia delle poete"
di Rosanna Morace

               Buio. Silenzio. Rumore di tacchi. Silenzio.
Poi, una voce, e un’altra, e un’altra ancora, e l’una si disperde nell’altra con armonia in un ininterrotto filo, l’una diventa l’altra conservando la propria unicità, il proprio timbro, il proprio accento più o meno straniero. Diversi modi di intendere, fare e pronunciare poesia si amalgamano e si integrano con la musica, in una ritrovata dimensione lirica, orale e corale del fatto poetico. La poesia come prima e più primitiva forma di comunicazione, al pari dell’immagine. Poesia semplice, comunicativa, istantanea, fatta di immagini che emergono con forza dal magma di suoni e voci. Poesia scritta per essere detta, e detta da colei che l’ha scritta.
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[1] Gli annessi e i connessi, i perché e i per come...

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