domenica 26 settembre 2010

Quella cosa serissima che sono le favole

Idalberto e Emanuela Fei sono fratello e sorella. Lui fa il regista e lei è funzionario del Ministero degli Affari Esteri. Ma quel che conta non è quali siano le loro professioni, quel che conta è che sono fratello e sorella.


Perché tutto, in questo libro coloratissimo, esprime la complementarità, il sorriso, la complicità e l'affetto. 


E l'amore per i gatti.


Qui il gatto in questione è Pedro, un siamese che nasce bianco ma poi muso e zampette si macchiano di scuro, perché secondo il gatto del Siam, il suo re - scontrosetto e paranoico - gli rovesciò addosso tutto un bricco ricolmo di caffè nero bollente...


Idalberto Fei che è l'autore delle fiabe raccontate, a volte il ri-propositore in chiave più moderna di antichi miti o favole greche, apre il libro ricorrendo a un escamotage iper-intellettuale della letteratura mondiale: quella del manoscritto ritrovato. Che può essere un baule ripieno di testi oppure - come nel nostro caso - una bottiglia contenente un papiro arrotolato  in un anello d'avorio, offerto in dono da una Sirena dalla chioma lussureggiante e la coda sbarazzina. E da lì, prendono spunto tutte le altre storie, quella della leggenda siamese sul perché tutti i gatti siamesi siano chiari da piccoli e macchiati di caffè da grandi, sul gatto Mammone, oppure la vera storia del gatto con gli stivali e così via. Ma io le storie non ve le racconto, andatele a leggere e leggetele ai vostri figli o nipoti. Leggete anche a voi stessi.


Le favole contengono brevi passaggi lirici al loro interno come questo: Nelle notti d'Oriente / Non succede mai niente / Ci si annoia a Pechino / Che sbadigli a Nanchino! / Solamente nel Siàm / Non esiste mai noia / E mangiando la soia / Si comincia a cantar... E ci sono anche delle partizioni di Antonio Lauritano  e di Maurizio De Luca per chi volesse metter in musica - cantare, insomma - Il Gatto del Siam, Io sono un Supergatto e La canzone della Terra.


Segue un'intervista molto interessante a Paolo Poli sul mondo della favola, sui gatti e su di una nonna (la sua) che raccontava favole lunghissime che non finivano più.


Debbo dire che la sapidità di questa raccolta di favole è data a mio dire dai disegni di Emanuela Fei, sorella dell'autore (d'altronde tutto ha inizio da «C'erano una volta un Ragazzo e una Ragazza che si volevano un gran bene»). 

Le sue illustrazioni tuffano noi, lettori adulti, nel mondo vero della fiaba, ci precipitano - ma dolcemente, lievemente - nel mondo antico dell'infanzia. È un viaggio pieno di colori e di vivida nostalgia. È un mondo - quello dei disegni di Emanuela  - che sa di zucchero filato e di pesciolini rossi non vinti, quelli delle bocce trasparenti, al Luna Park.

Dimenticavo: il Gatto Pedro è realmente esistito.
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Idalberto ed Emanuela Fei sono anche i fondatori della Compagnia Il laboratorio - I Burattini di Fei (clicca qui).

Molte delle favole qui raccolte sono state rappresentate dai loro burattini e portate in scena in Italia e all'estero, riprese anche dalla RAI TV.

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