sabato 4 dicembre 2010

Lampioni, lampade e urinali nella Parigi di Haussmann

photo by ©Bruno Monginoux (http://www.photo-paysage.com/)

Oltre vent'anni fa, mi occupai del barone Georges-Eugène Haussmann in un lungo articolo che mescolava urbanistica e letteratura nella rievocazione dei cambiamenti conosciuti da Parigi all'epoca in cui Haussmann dava inizio ai lavori (1852) e Baudelaire scriveva i suoi Petits Poèmes en prose (1855-1864), meglio conosciuti con il titolo di Le Spleen de Paris. Baudelaire non conoscerà per intero la Parigi trasformata, giacché muore nel 1867, tre anni prima della fine dei lavori haussmaniani.


 
Torno oggi a parlare di Haussmann, sia pure di sfuggita, occupandomi di quello che in francese si chiama le mobilier urbain, vale a dire l'arredo urbano comprensivo di lampioni, balaustre, cancelli, ma anche panche panchetti e panchettini, cestini dei rifiuti, segnaletica, targhe stradali, pensiline, e urinatoi installati all'interno di uno spazio cittadino come servizio offerto alla collettività.

Non dimentichiamo che le cattive condizioni igieniche in cui versava la città non erano l'unico suo problema. Ad esempio, ce ne erano altri riguardanti  la sicurezza, il confort, lo svago.

la rue Jardinet 1865 by www.jwinspiration
Haussmann raddoppia (a volte triplica, quadruplica) la larghezza delle vie, aggiunge marciapiedi. Delega allora all'architetto Gabriel Davioud l'incarico di organizzare l'arredo urbano. 
Per quanto concerne l'illuminazione (a gas), Parigi vede spuntar come funghi i lampioni (réverbères ou lampadaires) che consentono di vedere le vie notturne della città come se si fosse in pieno giorno. Per accendere lampioni e consoles (i lampioncini sospesi, concepiti per le vie strette) c'è l'allumeur (non quello del Petit Prince di Saint-Exupéry), ormai il gas è canalizzato.Oltre cento modelli vengono realizzati.


Abbiamo detto l'igiene.  In quella pubblica, ci rientrano anche i "bisogni fisiologici". In Italia abbiamo avuto i cosiddetti Vespasiani, smantellati definitivamente verso la fine degli anni '70 del XX secolo. Anche in Francia les Vespasiennes (anche a 8 posti) verranno sostituite - nome femminile in francese -  suppergiù nello stesso periodo dalle sanisettes (anche se forse qualche orinatoio è sfuggito allo smantellamento). Haussmann fa costruire i cosiddetti chalets de nécessité detti anche cabinets d'aisance (quest'ultimi assomigliavano a delle cappelle).

Pensare che quand'ero giovane raccapricciavo alla vista di cose del genere, considerandole barbare. E poi l'anno scorso ad Amsterdam, ho visto questi:

Amsterdam 2009 photo by Jacqueline Spaccini©2009


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Tutte le informazioni sono tratte (e da me tradotte) da:


Auteurs : P. de Moncan - C. Heurteux
Titre : Le Paris d'Haussmann
Présentation : Beau livre relié
Couverture : Cartonnée sous jaquette
Illustration : Plus de 200 illustrations couleur
Format : 240 x 310 mm
Nombre de pages : 234
ISBN : 9782907970563
Éditeur : Éditions du Mécène (Paris)
Parution : 2002

2 commenti:

giacy.nta ha detto...

Incredibili i cabinets!
Un caro saluto,
Giacinta

Luca Marty Mancini ha detto...

Interessante!